martedì 21 febbraio 2012

Asthmapolis: il primo inalatore per asma con il GPS incorporato

L'asma colpisce quasi 25 milioni di americani e il 5 per cento della popolazione mondiale.
Un inalatore dotato di connettività potrà essere la risposta a questo grande problema, infatti i medici sperano, attraverso questa tecnologia, di identificare i modelli di attacchi e controllare i sintomi in maniera efficiente.
Uno dei problemi principali è il rapporto tra paziente asmatico e dottore poichè le visite negli ambulatori avvengono saltuariamente.
La soluzione a tutto questo si chiama Asthamapolis e consiste in un inalatore dotato di GPS.
La capacità di monitorare esattamente dov'è qualcuno e quando avviene un attacco asmatico è sicuramente una buona idea.
Può aiutare i pazienti a gestire meglio la loro malattia e a non farsi prendere dal panico in caso di gravi insufficienze respiratorie. 

E' simile ai dispositivi sanitari per la gestione del diabete e il monitoraggio del sonno ma è un importante passo avanti per chi soffre di asma.

La raccolta dei dati non modifica ovviamente il dosaggio della medicina.
Il vecchio inalatore diventerà un vero e proprio dispositivo capace di inviare i dati in tempo reale; permette di analizzare fattori come i luoghi e gli ambienti che si visitano così da vedere quali sono i possibili fattori che causano i problemi respiratori.
Il lampo di genio è venuto a David Van Sickle, socio onorario dell' University of Wisconsin-Madison e cofondatore dell' Asthmapolis’s CEO; ha capito che attraverso dei chip e dei radio-sensori inseriti negli inalatori avrebbe potuto registrare e analizzare le cause scatenanti della malattia.
Attraverso delle dashboards online e gli schermi degli smartphone, i pazienti possono avere un vero e proprio diario dove visualizzare grafici, tabelle e capire da cosa derivino gli attacchi.
Proprio come in un social network i pazienti potranno scambiarsi i proprio dati, riguardanti la malattia ovviamente, e condividere la posizione di dove hanno avuto un attacco.
Potranno visualizzare mappe sul proprio smartphone dove verranno segnalate le zone "a rischio".
Tutto questo avviene naturalmente in maniera anonima.

Se vi interessa capire il meccanismo provate a vedere questo video, sicuramente sarà un'idea molto apprezzata da chi purtroppo soffre di asma oramai da anni.

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