giovedì 24 novembre 2011

L'ibrido tablet-phone e l'ubiquitous computing

Il termine ubiquitous computing fu coniato da Mark Weiser attorno al 1988 durante una docenza come Chief Technologist (Ingegnere capo) presso il Palo Alto Research Center (PARC, Centro di Ricerca di Palo Alto) della Xerox.

Tutti noi oggi siamo molto abituati al desktop computer, ci sediamo alla scrivania, accendiamo la nostra macchina con un obiettivo in testa: mandare una email, leggere il giornale etc...

Questo tipo di interazione uomo-macchina nel futuro è destinata a scomparire.

Con ubiquitous computing ci si riferisce infatti a un modello post-desktop di interazione uomo-macchina. 
Non avremo più bisogno di azionare il nostro PC perchè l’elaborazione delle informazioni sarà totalmente integrata all’interno degli oggetti e delle attività quotidiane. Per cui avremo a che fare con tante apparecchiature di calcolo simultaneamente e non più solo con il nostro PC.
Questo paradigma viene descritto anche come calcolo pervasivo, proprio perchè saranno gli oggetti in qualche modo a prendere vita e ovunque (che è proprio il significato di ubiquitous) ci sarà del calcolo. Si parla anche di Internet of Things (letteralmente: l'Internet delle cose), haptic computing (letteralmente: calcolo tattile) e oggetti pensanti.

Un primo step stiamo tentando di raggiungerlo con gli smartphone, un oggetto ormai entrato a far parte della nostra quotidianità, più del desktop.
Nella fase di oggi stiamo cercando il giusto formato per questo oggetto, stiamo costruendo smartphone dallo schermo sempre più ampio e nello stesso tempo provando i tablet per capire quale effettivamente sia il formato più comodo che adotteremo nel futuro.
Probabilmente sarà uno smartphone abbastanza grande (con uno schermo di almeno 5 pollici) che potrà essere piegato e ridotto agevolmente, ti ricordi degli schermi OLED?
Questa del formato ideale è chiaramente una ricerca e quando si assesterà ci sarà un unico oggetto che potremo definire uno smart mobile device.

In base a quanto detto e sull'onda del successo del Samsung Galaxy Note tutte le case si stanno adoperando per creare device “ibridi”, appunto a metà strada tra smartphone e tablet
Si chiama IdeaPad (in Cina LedPad) l'esempio di Lenovo (IBM), che entro gli inizi del 2012 lancerà sul mercato l'ibrido che vedete nella foto, dotato di uno schermo da 5 pollici probabilmente HD.

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